Andrea Caracci inizia la seconda tappa della MINI TRANSAT, la regata transatlantica per solitari su “barchette” da 6,50mt, una delle navigazioni piu’ impegnative sia perche’ affrontate da soli, sia perche’ a bordo di “barchette” dalle dimensioni e attrezzature essenzialissime anche se studiatissime, soprattutto dall’atleta Caracci, che, oltretutto, e’ anche ingegnere aeronautico e molto pignolo nella messa a punto della barca, della preparazione atletica e di tutto quanto necessario per affrontare quest’impresa che, per lui, non e’ la prima!!!!
Come Andrea racconta nell’articolo che segue tratto dal suo sito, la prima tappa era iniziata molto bene, sempre a ridosso dei primissimi, poi condizioni meteo e contestuale carenza di energia hanno menomato la prestazione e le possibilita’ del mezzo che, comunque, si e’ comportato egregiamente raggiungendo Madeira.
Ricordiamo che Andrea e’ assiduo frequentatore delle acque dell’Alto Adriatico, ed il nostro gruppo di atleti ha avuto l’onore ed il piacere di condividere momenti formativi ed usciti accompagnati da questo grande velista a bordo di QUANTUM VIGNE DEL MALINA
Riportiamo l’articolo:
“Grazie per il tifo, scusate il risultato disastroso.
E la terza volta nella mia vita che arrivo a Madeira ed e’ la terza volta che faccio una prima tappa disastrosa.
Come vi a detto Chiara sono arrivato piu’ deluso che malconcio.
Il fatto che una delle scelte strategiche che ho fatto sina dalla seconda edizione quest’anno non ha pagato.
… Dal2007 ho scelto di ricaricare le batterie solo con i pannelli solari perche’ ho delle batterie molto capienti e poi perche’ passo molte ore al timone e nelle passate edizioni la scelta aveva pagato perfettamente.
Purtroppo quest’anno si sono verificate delle condizioni meteo particolari che alla partenza non erano prevedibili.
Come avete potuto notare c’era una zona di forte insatabilita’ con masse di arie a temperature differenti che si rimescolavano in continuazione ferme tra biscaglia e portogallo perche’ la alta in Germania non ne voleva sapere di andarsene.
Il risultato e’ che abbiamao fatto tutta la tappa sotto le nubi e io dopo 6 giorni ho finito la carica delle batterie e il 7 giorno lo passato al buio proprio quando ero nel momento decisivo della regata.
Non e’ stao facile gestire la situazione perche’ ancora una volta non sono riuscito a fare la regata che sino a quel momento mi stava venedo abbastanza bene, non ero troppo lontanodai primi e piu’ o meno avevo capito quelo che stava succedendo. Purtoppo non ho avuto modo di fare altro che mettere la barca in sicurezza, bolina larga con la barca che si mantiene in rotta da sola ( ho navigato cosi’ una notte in un fronte con vento a 30/35 nodi con tormentina e 3 mani) e aspettare che arrivasse il sole, che finalemte e’ arrivato ma tardi.
Io nel frattempo ero andato troppo a ovest e il vento non mi ha piu’ opportunita’ per rientrare sulla flotta ad est.
Da quel momento non ho potuto fare altro che cercare di arrivare a Madeira.
Non so neanche cosa pensare, forse se mi avessero detto che per una settimana il cielo
sarebbe stato coperto mi sarei portato un mini generatore e 5 litri di benzina come ha fatto Milan ma lui lo ha fatto perche’ un suo sponsor fa quei generatori e lui e’ quasi obbligato a portarselo dietro.
Come corollario ho divelto un pulpito di poppa perche’ ho provato sino alla fine a fare la regata anche senza elettricita’ ma ammainare lo spi con 20 nodi in poppa senza pilota non e’ cosa facile e oltrtutto non ho pescato nulla nello spi, forse perche’ e’ rimasto in acqua solo 5 minuti…..
Ora sistemo tutto e spero di togliermi qualche soddisfazione nella seconda….”
II TAPPA MADEIRA – SALVADOR DE BAHIA
BUON VENTO ANDREA A VAI ALLA GRANDE