La recente manovra finanziaria di assestamento dei conti pubblici italiani prevede l’inserimento di nuove tasse sulle imbarcazioni a vela e a motore oltre i 10mt di lunghezza fuori tutto a partire dal prossimo 2012, qualora stazionino nelle acque italiane.
Il settore, come evidenziato da piu’ parti, sta’ soffrendo di una profonda crisi da alcuni anni, ben piu’ grave di altri, con un generalizzato – 40% come emerso dalle recenti indagini, e che ha potuto manifestarsi anche nel bacino lignanese, dove evidenti sono le riorganizzazioni aziendali, le chiusure di attivita’, i fallimenti, la compressione del volume d’affari, la generale depressione del mercato e, nella compravendita, con un parco nuovo e usato in offerta enorme e ingessato.
Ora questa nuova scure a un settore gia’ gravemente malato potrebbe portare veramente ad un definitivo funerale con tutti i gravissimi risvolti turistico-economico-occupazionali che non giovano al piu’ importante bacino diportistico d’Europa con quasi 5.000 posti barca, solo per dare alcuni numeri.
In piu’ le vicine Slovenia e Croazia ed anch Grecia ben si stanno attrezzando per ospitare tutto l’anno i diportisti italiani (la tassa e’ infatti da pagarsi solo se i mezzi stazionano nelle acque iitaliane) e stranieri abituati sino ad oggi a servirsi dei marina friulani…… alimentando ulteriormente la fuoriuscita di capitali e giri di affari in attivita’ economiche legate al diportismo nautico tanto faticosamente costruito ed aggiornato nei decenni passati proprio nelle nostre zone……
Non solo, evidentemente anche le attivita’ sportive della vela d’altura subiranno le dirette conseguenze, con tutto l”indotto in gtermini di cultura di mare, di attivita’, di ospitalita’, di ricadute che e’ quantumai semplice immaginare
UN SERIO RIPENSAMENTO E’ NECESSARIO